06 aprile 2006

Vivere per lavorare...

...o lavorare per vivere? Io non ho alcun dubbio nello scegliere, nei limiti del possibile, la seconda possibilità. Ed è una scelta sempre più condivisa, stando a questo interessante articolo pubblicato da Repubblica.

Nel testo vengono analizzati i risultati di alcune ricerche americane e italiane, dalle quali emerge che negli ultimi dieci anni tra i lavoratori si sta diffondendo la convinzione che sia più importante il tempo libero, il recupero dei propri spazi, dei rapporti personali, piuttosto che la corsa all'avanzamento in carriera e al denaro. Ci si è resi conto che l'affermazione nel mondo del lavoro porta spesso come conseguenza all'allontamento dalla famiglia e dagli affetti, e che una buona posizione nella gerarchia aziendale non ripaga della mancanza di tempo da poter dividere con le persone che si amano.

Certo, capita che questo desiderio rimanga tale perchè non tutte le aziende sono disposte a venire incontro ai propri dipendenti. Spesso la richiesta di avere orari che si avvicinino alle proprie esigenze o quantomeno una certa flessibilità, talvolta anche quando questo sarebbe possibile senza particolari sforzi, viene negata perchè si punta unicamente a massimizzare i profitti e non a recuperare un minimo di umanità nel rapporto con le persone. Persone che vengono tristemente considerate solo delle "risorse"...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe la realizzazione dell'utopico desiderio di tutti noi!
Intanto ringrazio di avere un buon lavoro, domani vedremo cosa succederà!
Per ora la mia giornata è così suddivisa:
12,5% Tragitto medio casa-lavoro-casa
41,67% Ufficio
29,17% Risposo
16,65% Famiglia
0,01% Per me stesso!!!
Ciao!

P.S.: si percepisce che spazio nella statistica?!!!

Sir Albert ha detto...

E' vero, bisogna essere grati per il fatto di avere un lavoro (e a magari anche buono, com'è fortunatamente nel tuo caso).

A volte però il fatto che una normale e naturale aspirazione, quella di non mettere il lavoro al primo posto nella propria scala di valori, debba rimanere un'utopia ti fa veramente inca%%are! >:(

Anonimo ha detto...

ALBERTO, il mio sogno nel cassetto è quello di tornare, un giorno, a lavorare in proprio.
Mi piacerebbe verticalizzare un mio software e riuscire a diffonderlo (non parlo di virus!!!).
Sono attirato dal mondo della messaggistica sms e credo opterò per un tools di tipo aggregativo per giovani (alla fine tira sempre e quello che ho in mente io ad oggi non lo trovi in giro ... ma non te lo dico in chiaro sul Blog altrimenti qualcuno potrebbe "scipparmi" l'idea!!!) ... se sai sviluppare e ti interessa, magari ne parliamo in privee (via mail)!
Ciao e ... dai che hanno dato bel tempo per il week-end ;)

P.S.: hai visto che è comparso finalmente il tuo Gravatar nei miei post? :)

Sir Albert ha detto...

Mauro, ti auguro davvero di riuscire a realizzare il tuo sogno! Grazie per la tua proposta di collaborazione... mi piacerebbe davvero... me ne sono arrivate anche altre che però non ho potuto accettare perchè non me la sento di affrontare un impegno nel poco tempo che mi lascia libero il tran tran lavorativo.

PS: Sì, ho visto, me ne sono accorto stamattina quando mi sono loggato su www.gravatar.com!

Nancy ha detto...

Non ho mai messo il lavoro al primo posto della mia vita, però essere realizzata in questo campo ha un grande peso!!
E poi vorrei mettere a frutto tutto lo studio e l'esperienza di questi anni!!

Sir Albert ha detto...

Sicuramente Nancy, e poi fare un lavoro che dà soddisfazione fa senz'altro vivere il tempo che dedichiamo ad esso in modo diverso, e più positivo, come dice giustamente Barbara.

PS: Barbara, ho letto (e commentato a mia volta) quel post...

Sir Albert ha detto...

Grazie Barbara! Buonissimo weekend anche a te e tutti gli altri amici del mio blog!